martedì 28 aprile 2009

Non esistono aziende di successo senza uomini di successo!


Non tutti sapranno che l'ideogramma cinese We j.ji rappresenta il concetto di crisi.

Come spesso accade molti di questi ideogrammi in realtà nascondo anche altri significati.
Nel caso specifico l'ideogramma We j.ji è composto da due parole, pericolo ed opportunità.
E' assolutamente vero. Nei momenti di pericolo si nascondono due grandi eventi: la difficoltà ma anche l'opportunità.
Spetta poi a noi, e al nostro atteggiamento, saper raccogliere le opportunità schivando i pericoli. Solo coloro che sono in grado di saper leggere gli eventi e prendere decisioni, a volte anche coraggiose, sapranno superare il pericolo. 
Allora ecco che sono sempre le persone che possono decidere le sorti di se stesse e di coloro che li circondano.
Quindi non esistono aziende di successo senza uomini di successo!!
Ed è proprio in questi momenti che emergeranno i veri "Leader", i veri uomini che sono in grado di dirigere la propria vita e quella delle persone vicine.
Guardatevi attorno, vi accorgerete che di veri uomini ne esistono pochi, veramente pochi.

Il mio amico Roccia nelle sue pillole mi ricorda sempre:

"Combatti, avrai 2 possibilità. Se non lo fai, ne avrai soltanto una: la sconfitta!!"

Ecco quanto è importante, la persona come tale, sarà lei con le sue decisioni o indecisioni l'artefice del successo o dell'insuccesso......della vita!!

Un giorno, quando trapasseremo a miglior vita, prescindendo dalla nostre credenze religiose, ci sarà fatta una sola domanda. 
"Ti ho dato la cosa più bella dell'universo: la Vita.  Che uso ne hai fatto?"

Io vorrò rispondere, avendo fatto i compiti a casa, di averla consumata tutta con Cuore, Passione e Libertà.

Viva la Vita!!!

venerdì 24 aprile 2009

Eliminare il 50% del lavoro in 48 ore...

... seguendo i consigli di un economista italiano semidimenticato!!

4 anni fa un economista cambiò la mia vita per sempre.

E' un peccato che io non abbia mai avuto la possibilità di offrirgli un drink. Il mio caro Vilfredo è morto da quasi cent'anni.

Vilfredo Pareto era un economista e sociologo vissuto tra il 1848 e il 1923. Ingegnere di formazione, cominciò la sua poliedrica carriera come dirigente di un'impresa siderurgica e più tardi succedette a Leon Walras alla cattedra di economia politica presso l'Università di Losanna in Svizzera. La sua opera fondamentale, Cours d'economie politique, in cludeva una "legge" della distribuzione dei redditi fino ad allora poco indagata, che più tardi avrebbe portato il suo nome ("legge di Pareto" o "distribuzione paretiana") ma che, nell'ultimo decennio, è diventata nota come "legge 80/20".

La legge di Pareto può essere sintetizzata come segue:
l'80% degli output è prodotto dal 20% degli input.

Modi alternativi per esprimere il concetto, a seconda del contesto, sono:

- l'80% delle conseguenze è prodotto dal 20% delle cause;
- l'80% dei risultati deriva dal 20% del sforzo e del tempo impiegati;
- l'80% dei profitti d'impresa deriva dal 20% di prodotti e dei clienti;
- l'80% di tutti i guadagni è realizzato dal 20% degli investimenti.

L'elenco è infinitamente lungo e vario e il rapporto è spesso sbilanciato verso l'alto in maniera ancora più netta: non è raro trovare 90/10, 95/5, 99/1, ma quello minimo è 80/20.

Trovandomi di fronte alla necessità di scegliere tra un esaurimento nervoso e l'opportunità di mettere alla prova le idee di Pareto, optai per la seconda ipotesi.

Cominciai a studiare i miei affari e la mia vita privata attraverso la lente di due domande:

- Qual è il 20% di fonti che causa l'80% dei miei problemi e della mia infelicità?
- Qual è il 20% di fonti che produce l'80% dei risultati da me desiderati e la mia felicità?

Continuando ad analizzare la mia vita e quella delle persone che mi circondavano, secondo i consigli dell'economista italiano oramai semidimenticato, mi resi conto che :

"Le persone sono incapaci di giudicare obiettivamente l'urgenza e l'importanza, così si riempiono di minuzie per impegnare il tempo e sentirsi importanti".

giovedì 23 aprile 2009

Bambini di 5 anni che suonano Mozart

Ecco una storia splendida.

A Filadelfia c'è una scuola di musica molto all'avanguardia: credo che si chiami la "New School" (Scuola Nuova). Lì si insegnano le cose più straordinarie a bambini molto piccoli.

La premessa è che, di fatto, noi disponiamo di capacità di gran lunga maggiori di quelle che sfruttiamo.

Alla New School insegnano ai bambini di 4 e 5 anni a suonare il violino; e sapete come si svolge la prima lezione?

Tutti, bambini, genitori, insegnanti ed amici, si vestono a festa e prendono posto nell'aula magna della scuola. Poi, uno ad uno, col violino e l'archetto in mano, i bambini salgono sul palcoscenico. (Si tratta della prima lezione di violino).
Quando i bambini giungono al centro del palcoscenico, si inchinano e l'inetro pubblico applaude e grida "Bravo!", dopodiché i bambini ridiscendono man mano e si siedono nuovamente al loro posto.

Ecco tutto. Fine della loro prima lezione!!

Non è splendido? Immaginatevi quale idea si fanno questi bambini dell'imparare a suonare il violino....

mercoledì 1 aprile 2009

Il mio senso della vita

Voi potete comprare il lavoro di un uomo,
la sua presenza fisica in un determinato luogo,
potete comprare anche un certo numero 
di movimenti muscolari per un'ora o per un giorno,
ma non potete comprare l'entusiasmo, la lealtà,
la devozione del cuore, della mente e dell'animo.
Queste cose ve le dovete meritare.
Clarence Francis