lunedì 23 marzo 2015

Downshifting pratico 5: Correte per la Vita, non per la cena

Oggi grazie alla riflessione innescata dai miei amici Luigi De Lucia ed Ugo Albanese ho fatto un altro passo avanti rispetto all'applicazione del downshifting pratico.

C'era una volta un cane che si vantava con i suoi amici canini di poter correre più velocemente di chiunque altro. Un giorno corse dietro a un coniglio, nel tentativo di farne una preda, ma non riuscì a raggiungerlo. Gli amici non persero l'occasione di ridicolizzarlo per l'insuccesso. "Ok, ok - rispose loro il cane - questa volta non ce l'ho fatta. Ma ricordatevi, il coniglio correva per la vita, mentre io correvo solo per la cena."

Il fattore dominante?

La gente è solita trovare le più svariate giustificazioni ai successi altrui. Che raramente trovano reale fondamento. Le imprese più ardite, come pure i picooli successi che una persona ottiene, nascono infatti, e sempre, da una decisione a cui è seguita un'azione. A volte l'azione ha portato al risultato immediato. Altre volte (il più delle volte) l'azione si dimostra vana e ne richiede molte altre prima che la persona possa raggiungere il suo obiettivo. Ma qual è la soglia di "rottura"? Ovvero, dov'è che avviene la rinuncia al tentativo?

E dove possiamo distinguere il "vivere in semplicità" dalla "rinuncia"?

E' questo livello, infatti, che separa le persone  e le imprese di successo da quelle di insuccesso.
Non è il solo fattore, è vero: contano anche il prodotto, i mezzi a disposizione, il mercato e quant'altro. Ma un'attenta analisi della psicologia dei personaggi di successo, ed in particolare di imprenditori, professionisti, venditori di successo, mette subito in luce qual è la forza dominante di ciascuno di loro, e che li porta a conquistare risultati superiori alla media.

Questa forza non è la loro preparazione (che pure è importante); non è la loro idea di partenza (che aiuta molto); non sono i mezzi di cui dispongono (che rendono tutto molto più semplice): è la loro motivazione la forza dominante!

Solo chi è motivato, in effetti agisce! Gli altri desiderano, aspirano, vogliono, chiedono. Ma non fanno niente di serio per ottenere lo scopo!

Quindi la Motivazione diventa fattore critico e parte integrante del più vasto concetto del lifestyle del downshifter (ovvero colui che attua la scelta di preferire una maggiore disponibilità di tempo libero al miraggio di possibili brillanti carriere professionali).