lunedì 13 giugno 2011

La cosa più facile. Un po' di sano pessimismo 2

Angelo o Monello? Grazie alla riflessione innescata dalla mia amica Emanuela (e oggi 05/01/2012 dalla mia amica Rosa Arcobaleno) e continuando sulla scia di un po' di sano pessimismo, medito:

1. la prima cosa più facile è reagire.
2. la seconda è rispondere.
3. ma quella più difficile è prendere l'iniziativa.

Reagire è ciò che fa il nostro organismo quando assumiamo un farmaco sbagliato o anche giusto.
Reagire è ciò che fanno di continuo i politici.
E' intuitivo, istintivo e in genere pericoloso.
I manager reagiscono.

Rispondere è un'alternativa nettamente migliore. Si risponde agli stimoli esterni con un'azione meditata. Le aziende rispondono alle minacce provenienti dalla concorrenza; gli individui rispondono ai comportamenti dei colleghi o quando si presentano delle opportunità.
Una risposta è sempre migliore di una reazione.

Ma entrambe (reazione o risposta) non sono nulla in confronto a un'iniziativa!
Prendere l'iniziativa è davvero difficile.
E' ciò che fanno i leader:scorgono qualcosa che gli altri ignorano e ci si lanciano a capofitto. Sono loro a determinare gli eventi che costringono gli altri a reagire.
Attuano i cambiamenti.

Ora tocca a TE (si proprio tu che leggi) prendere l'iniziativa: essere protagonista della tua vita.

Puoi essere anche un Angelo Monello....transire placet!

domenica 5 giugno 2011

Un po' di sano "pessimismo"

Grazie alla solleticazione della mia amica Emanuela Z. ho deciso di riprendere a lasciare qualche riflessione sul "senso della vita" da inventore 3.0
Se è vero che l'essere umano prende decisioni solo ed esclusivamente per 2 motivi: evitare un dolore o provare un piacere, fino ad oggi io avevo percorso la prima strada.
Sicuramente una strada verde e rilassante visto che mi ha permesso in questo lungo tempo di restarmene nella mia zona comfort.

Ma riflettendo con un po di "sano" pessimismo (inculcatomi da Emanuela, ma in realtà lei stana i timidi con un istinto che non insegna): è stato anche un periodo vissuto da vigliacco perché non ho condiviso, se non con pochi "prescelti" questa mia comodità, viceversa potevo donare tante mie riflessioni ed uno stile di vita "felice" a molti.

Quindi con un po di sano pessimismo, rifletto e condivido:

Se pensi che la leadership non ti riguardi, sbagli.
Abbiamo bisogno di TE
(si, proprio tu che stai leggendo questo post)
per guidarci.

I leader mettono in discussione lo status quo.
Creano una cultura attorno a un obiettivo e
coinvolgono gli altri in questa cultura.
Sono estremamente curiosi
del mondo che cercano di cambiare.
Usano il carisma (in una varietà di forme)
per attrarre e motivare i sostenitori.
Comunicano la loro visione del futuro.
Si impegnano a difendere un progetto e
prendono le decisioni sulla base di
questo impegno.
Mettono in comunicazione i sostenitori.

"Le cose non cambiano, noi cambiamo" ammoniva Henry David Thoreau (scrittore statunitense) ed allora grazie al sano pessimismo di Emanuela mi sono chiesto:

"E' meglio essere un termometro oppure un termostato?" (ndr: oppure secondo Emanuela "Angelo o Monello?")

Il termometro segnala che qualcosa non va; è un indicatore, il canarino nella miniera di carbone.
Ci dice quando spendiamo troppo o acquistiamo troppo oppure quando non rispondiamo abbastanza rapidamente al telefono. L'Umanità è stracolma di termometri umani che criticano, rilevano o semplicemente si lamentano (oppure come ho fatto io: sono assenti).

Il termostato, invece, riesce a modificare l'ambiente di pari passo con il mondo circostante.
Quindi ovunque c'è bisogno di almeno un termostato umano capace di introdurre i cambiamenti in risposta al mondo esterno e in modo costante nel corso del tempo. Anche se a discapito di dure critiche (valigia delle scuse e valigia delle colpe).

Un termostato è molto più prezioso di un termometro.

Quindi rispetto ad una zona di comfort, la prima cosa più facile è reagire.
La seconda è rispondere.
Ma quella più difficile è prendere (o riprendere) l'iniziativa: grazie Emanuela.

Resto fedele al pensiero di Thoreau:
"C'è un solo tipo di successo: fare della propria vita ciò che si desidera"
e grazie al sano pessimismo ho letto anche il "fare"!

Transire placet...puoi essere anche un Angelo Monello.